Ne parlavo giusto con Te



Ti è mai capitato di fantasticare sulla persona che ti passa avanti di corsa, dimenandosi con mille borse, o sul vecchietto che con lo sguardo perso nel vuoto sembra proiettare le immagini della sua giovinezza dai suoi occhi? Io l'ho fatto e lo faccio ancora. E quando nel farlo ascolto una canzone il viaggio continua e prende vita.



domenica 23 novembre 2014

> Un Accordo sparato nelle vene


Musica consigliata: "Alzo le mani - Fabi Silvestri Gazzè"



Stavolta partiamo dalla fine.
Gli strumenti e le voci si fermano per la prima volta e anche se ormai il pubblico sa che i suoi idoli ritorneranno per le ultime canzoni, dopo la più classica delle finte, si sbraccia saltando e urlando a gran voce, incitando cantanti e strumenti a rimanere, proprio come farebbe un bimbo che lasciato sulla soglia del portone della scuola non permetterebbe mai al suo genitore di andar via, avvinghiandosi alla sua gamba e scoppiando in un pianto fragoroso pur di averlo a se'.
Eccoli, sono loro, rientrano e sanno che dovranno riconquistare sia il pubblico delle poltroncine, composto da quelli che hanno staccato da lavoro e sono arrivati giusto in tempo per la prima canzone della scaletta, che quello formato dai più grandi fans.
Per questi ultimi "il Concerto" si vive davvero solo in parterre, ed è preceduto dalla necessaria e interminabile fila in compagnia dello zainetto pieno di ogni ben di dio e delle bottigliette senza tappo che anche questa volta non riusciranno mai ad uccidere nessuno.
É il concerto dell'idolo di una vita, quello legato ai bei ricordi.
Alla canzone del primo bacio e a quella dell'ultimo, alle notti felici con gli amici e all'adrenalina necessaria prima di entrare in palestra.
Eccoli rientrare sul palco, tutti pendono dalle loro labbra e sperano possano parlare di ciascuno di loro nella prossima canzone.
"Ha guardato proprio me! Lo hai visto? Aspetta aspetta che ora si rigira!"- esclameranno prima o poi tutti prima che venga suonato l'accordo finale.
Il concerto è stato un successo, e sono riuscito a fare tutto ciò che mi ero ripromesso.
La chiamata con dedica ad Angela e alle sue lacrime, la registrazione di quella canzone che meglio di un oroscopo aveva predetto come sarebbe andata a finire la nostra storia e centinaia di foto, che non mi hanno impedito però di riuscire a godermi ogni momento e forse lo hanno anche arricchito.
La musica da sempre gioca un ruolo fondamentale in ogni episodio di quella fiction reale che amiamo vivere.
Ne apprezziamo fedeltà, e magia.
Inserite quelle cuffiette e premuto il tasto a freccetta, ci spedisce ogni volta in quel limbo nel quale, sollevato dalle mie realtà, posso sempre staccare la spina e tirare qualche boccata d'aria pulita.
Così quando assistiamo ad una performance dal vivo, alcune corde vengono pizzicate anche meglio del solito e dentro di noi draghi, farfalle e scimmiette si preparano ad una mobilitazione generale di quelli che sono i nostri soliti ragionamenti, rivoluzionandone un ordine disordinato e mettendo ora davvero tutto sottosopra.





E.R.



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