Ne parlavo giusto con Te



Ti è mai capitato di fantasticare sulla persona che ti passa avanti di corsa, dimenandosi con mille borse, o sul vecchietto che con lo sguardo perso nel vuoto sembra proiettare le immagini della sua giovinezza dai suoi occhi? Io l'ho fatto e lo faccio ancora. E quando nel farlo ascolto una canzone il viaggio continua e prende vita.



domenica 15 marzo 2015

> Un pizzico di sale, QB.



Musica Consigliata: " Rino Gaetano - A mano a mano"


Una giornata così lunga non pensavo potesse esistere.
Sbattuta la portiera del portabagagli, non mi restava che velocizzare il passo e dirigermi senza esitazioni verso casa.
Vialetto, rampa di scale, ascensore.
Era rimasto a farmi compagnia in quella sera, un flusso inesauribile di sbadigli che mi cullava e poi si disperdeva ad ogni passo.
Tirando fuori un sempre più tintinnante mazzo di chiavi, mi accorsi che la luce del pianerottolo era rimasta accesa.
Non era stata però una dimenticanza.
Una valigia e la sua proprietaria riposavano proprio lì, una sopra l'altra, appoggiate nell'attesa alla porta di casa.
Il cuore si riempì.
Amavo pensare che era stato dedicato del tempo ad organizzare quella sorpresa, che ne aveva investito per arrivare fino a qui, e che nei giorni successivi avrei potuto goderne, condividendone anche del mio.
Quegli occhi stropicciati erano perfetti per perdersi, e lo era con gran sorpresa anche lei.








































E.R.


domenica 8 marzo 2015

> Colore de donna






Er più duro de noi
se scioglie de blocco.
co quer tuo profumo
e co un semplice schiocco.

Le forme, i sorrisi,
gli sguardi decisi.
Io cho voglia de amatte
e pe noi poi combatte.

Na donna completa
ciò che l'uomo ha iniziato.
Non je da 'na mimosa
come gesto forzato.

De giallo regalaje
er Sole ner cielo.
Ma non basta sto gesto
a riscaldalla davero.

Abbracciala, baciala,
poi falle l'amore. 
Perchè er giallo non basta.
La donna è colore.




E.R.



domenica 1 marzo 2015

> Er sorcio tranquilo






Dice er cane ar topolino
che arrivo 'n po' trafelato:
"Perché giochi a nascondino
co quer gatto disgraziato?"

Muso a punta e occhi de fuoco.
La risposta é de potenza.
"Ciò che famo non é un gioco,
ma pe lui solo violenza!"

"Ce l'ha scritto nel cervello
che me deve rovinare.
Se c'è un sorcio, brutto o bello,
lui lo deve ben sporpare!".

"É l'istinto!"- pensò er cane 
ch'era ricco d'esperienza- 
"Le speranze non so vane,
co n'aggiunta de pazienza!"

"Senti sorcio, statte bono!
Devi vive più tranquillo.
Se lo vedi fai 'n bel suono.
E io accorro. Basta dillo!"

Così accadde. E lui arrivò.
Con il gatto ben sorpreso.
Ma accadde un bel però,
che non era stato atteso.

Er cane bloccò er topo
e lo regalò ar gatto.
"Ecco quello che m'hai chiesto.
Ora tu mantieni er patto!".

Er gatto de parola, je ricomparì co 'n osso.
Poi se rigirò al sorcio, ch'era mo del tutto scosso:
"Te lo dico vivi a Roma e forse 'n serve manco dillo,
Ma tu ripensace du vorte, se te dicono tranquillo".




E.R.