Ne parlavo giusto con Te



Ti è mai capitato di fantasticare sulla persona che ti passa avanti di corsa, dimenandosi con mille borse, o sul vecchietto che con lo sguardo perso nel vuoto sembra proiettare le immagini della sua giovinezza dai suoi occhi? Io l'ho fatto e lo faccio ancora. E quando nel farlo ascolto una canzone il viaggio continua e prende vita.



domenica 1 marzo 2015

> Er sorcio tranquilo






Dice er cane ar topolino
che arrivo 'n po' trafelato:
"Perché giochi a nascondino
co quer gatto disgraziato?"

Muso a punta e occhi de fuoco.
La risposta é de potenza.
"Ciò che famo non é un gioco,
ma pe lui solo violenza!"

"Ce l'ha scritto nel cervello
che me deve rovinare.
Se c'è un sorcio, brutto o bello,
lui lo deve ben sporpare!".

"É l'istinto!"- pensò er cane 
ch'era ricco d'esperienza- 
"Le speranze non so vane,
co n'aggiunta de pazienza!"

"Senti sorcio, statte bono!
Devi vive più tranquillo.
Se lo vedi fai 'n bel suono.
E io accorro. Basta dillo!"

Così accadde. E lui arrivò.
Con il gatto ben sorpreso.
Ma accadde un bel però,
che non era stato atteso.

Er cane bloccò er topo
e lo regalò ar gatto.
"Ecco quello che m'hai chiesto.
Ora tu mantieni er patto!".

Er gatto de parola, je ricomparì co 'n osso.
Poi se rigirò al sorcio, ch'era mo del tutto scosso:
"Te lo dico vivi a Roma e forse 'n serve manco dillo,
Ma tu ripensace du vorte, se te dicono tranquillo".




E.R.


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