Ne parlavo giusto con Te



Ti è mai capitato di fantasticare sulla persona che ti passa avanti di corsa, dimenandosi con mille borse, o sul vecchietto che con lo sguardo perso nel vuoto sembra proiettare le immagini della sua giovinezza dai suoi occhi? Io l'ho fatto e lo faccio ancora. E quando nel farlo ascolto una canzone il viaggio continua e prende vita.



domenica 25 gennaio 2015

> Occhio che te bruci





Giocavamo a fa l'amore
certe sere sul divano.
E i problemi della vita
'nnavano in secondo piano.

L'attrazione non bastava 
a continuá sta forte cosa.
Era 'n altro l'ingrediente
che Cupido spesso dosa.

All'inizio, se ricordi,
c'era noto solo er nome.
E su quei corpi intrecciati
era vera l'emozione.

Ora sento forte e chiaro.
E se me segni, io te imparo.

Che quei baci, ben mirati
in più de 'na direzione,
parlan più de tante lingue 
e ce danno assuefazione. 

Più te scopro e più me piaci.
'Na continua evoluzione.
Noi non riprendemo fiato,
trasudamo de passione.

Pochi scazzi, sguardi accesi.
Sentimenti sempre resi.
La sua mano che me sfiora,
prima, dopo, sempre, ora.






E.R.


lunedì 19 gennaio 2015

>" ..E allora lo vedi che la cosa è reciproca?"







Non vorrei mai che Lei fosse un Lunedì.
Se così fosse sarebbe solo l'idea di un inizio, ma senza esserlo realmente.
Si porterebbe dietro il ricordo di una due-giorni colma di tante esperienze piacevoli con le quali però non riuscirebbe mai a reggere il confronto.

E se fosse Marte-Merco-Giovedì?
Sarebbe probabilmente abitudinaria. 
Un ripetersi di azioni che settimana dopo settimana non andrebbero a variare di un centimetro e per le quali non sarebbe neanche più il caso di prendere appunti sull'agenda. 
Vorrei che Lei fosse sinonimo di provocazioni e movimento, giri di parole e buon umore.
Perciò niente da fare, neanche per loro tre.

Potrebbe essere un Venerdì?
Di sicuro sarebbe un crescere di sentimenti e d'amore.
Un diesel capace di farmi fare il pieno di buon umore fino a sera.
Eppure quante volte ho preferito in questo giorno i miei amici come compagni di avventura?
Non può andare bene, Lei merita di essere eccezionale nelle attenzioni che decido di dedicarle, altrimenti che senso avrebbe avuto sceglierla, crederci e conquistarla?

"Deve essere un Sabato!"-.
Mi suggeriva la voce che da dentro vedeva ormai ridotte all'osso quelle opzioni su cui sarebbe potuta ricadere la mia scelta.
Sabato o Domenica?
La vorrei vivere come se fosse una Domenica perché, se riuscissi a desiderarla come l'ultimo giorno della settimana, vorrebbe davvero dir qualcosa.
Mentre l'euforia di viverla come un Sabato andrebbe a scomparire in poco tempo, la capacità di gestire una Domenica renderebbe davvero tutto meno banale.
Spartiacque della settimana e portatrice di malinconia, non é davvero usuale il confronto con una Lei capace di mettermi alla prova e di rendere "meno lunatica" e imprevedibile una giornata che il più delle volte é identificata come quella che precede il Lunedì.
Voglio vederti come una Domenica, ma viverti tutta la settimana.






E.R.

domenica 11 gennaio 2015

> Una doccia al buio



Musica consigliata: "Suddenly I see - KT Tunstall"



Allenamento finito, asciugamano buttato sulla panca e pantaloncini che scendevano da soli per quanto ormai lei non vedesse l'ora di buttarsi sotto la doccia.
Sarebbe stata lunga e calda tanto da far giocare un ruolo da protagonisti assoluti all'acqua e il suo scivolarle addosso.
I suoi pensieri erano a loro agio mentre venivano massaggiati da quei sentori di vaniglia e cocco che scardinavano senza problemi i ricordi dell'ultima estate.
Va detto con sinceritá che questo suo rimuginare era però concentrato sull'appuntamento misterioso che Ester le aveva organizzato per quella sera.
-"Fidati è la persona giusta! Lo conosco da anni. È frizzante, interessante, spiritoso"- le aveva detto qualche giorno prima. Ciò che non riusciva a capire era quale fosse il motivo per cui dopo quegli elogi consistenti, lo consigliasse proprio a lei e non avesse deciso di tenerselo stretto.
Ultimi ritocchi, il solito trucco leggero, e "direzione: Aperitivo in centro" impostata sul navigatore e ancor di più  in testa.
Sperava in una serata con qualche piccola sorpresa, e che magari una di queste fosse proprio Lui, quel Principe azzurro tanto decantato.

Saluto di rito, sorrisi smaglianti, un po' finti e molto competitivi: quale dei due sarebbe durato più a lungo?
Si parlava di educazione e non di  presunzione, e questo le stava piacendo.
Si presentò e iniziarono a parlare seguendo uno schema classico che tanto le ricordava le lezioni tenute al corso di inglese, dove l'insegnante l'aveva bacchettata tanto. 
Era cosi che l'appuntamento al buio stava iniziando ad illuminarsi mettendoli a fuoco.
I piattini, riempiti inizialmente con gli stuzzichini dello chef, si stavano svuotando in maniera proporzionata a quei loro discorsi che andavano sempre più a riempirsi di suggerimenti interessanti.
Rimanevano solitarie nel piatto solo le scelte sbagliate, quelle che un po' per fretta e per distrazione avevano trovato comunque posto nel piattino della loro esperienza.
I discorsi continuavano e, accanto a loro, due coppie erano spesso al centro di qualche commento mirato e provocatorio.
Quella a sinistra era anch'essa ad un probabile primo appuntamento, ma le poche parole frammentate dal tanto scrivere sulle rispettive tastiere, non lasciavano spunti per un piacevole bis.
Quella a destra invece era una coppia d'esperienza. Si carpivano frasi e toni altalenanti, eppure erano sempre ben dosati senza mai andare oltre con le provocazioni.

Nonostante lui continuasse a sorriderle, il pensiero di lei andò dritto a quel verbo "correre" che ultimamente aveva tanto caratterizzato il suo modo di vivere.
Non lo aveva fatto solamente prima in palestra per tenersi in forma, stancandosi un po' troppo,  lo aveva anche fatto senza freno nella sua ultima storia, prendendo stavolta per stanchezza il suo partner.
Il pensiero era: "Bisogna cambiare il passo".
Iniziò cosi a rianimarsi nella conversazione e a godersi quel momento senza proiettarsi ad un obiettivo.
- "Era davvero un Principe Azzurro piacevole!" - pensò soddisfatta tra una battuta e l'altra.
E proprio lì le venne l'idea di iniziare a vivere quell'avventura scrivendo un "C'era una volta" per ogni occasione, ottenendo cosí più storie da raccontare e non più una sola con un lieto fine troppo sudato.





E.R.



giovedì 1 gennaio 2015

> Cotechino e lenticchie avanzano sempre...

- 100 respiri profondi e rasserenanti da tenere costantemente in tasca in modo da averne sempre qualcuno disponibile da tirar fuori e utilizzare come antistress.

- Una dozzina di reciproci sguardi parlanti che sappiano attraversare un tavolo più decorato dell'albero di Natale in salotto e che si concludano in due timidi occhi sinceri e un  bel po' di rossore.

- Interminabili fuochi di notte.  Magici, capaci di non stancarci e di mantenerci con la testa in aria togliendoci il fiato fino all'ultimo.

- Una notte di fuoco che ha il potere di toglierci lo stesso il fiato e di essere contemporaneamente un serbatoio di allegria per iniziare l'anno con il carattere giusto.

- Una cosa nuova, una cosa usata e una cosa rossa. 
Che non siano per forza qualcosa da vestire la notte del 31, ma piuttosto tre obiettivi per cui lottare.
Uno innovativo che dia gli stimoli necessari, un altro che ci portiamo dietro dall'anno passato per il quale valga la pena continuare a lavorare e l'ultimo che colorato sia capace di metterti gioia al solo pensiero.

- Una scatola piena di propositi. Più saranno e meno ci accorgeremo di essercene perso qualcuno per strada quando fra un anno ci guarderemo indietro.

- 2000 labbra, 32000 denti e 1000 lingue. Per un totale di mille bocche nuove che in quest'anno nuovo sapranno raccontarci, impareremo ad ascoltare e tenteremo di baciare.

- 2 amici sinceri,  che sono in lista ogni anno, malgrado a volte possano variare le loro priorità.


Quando ci siamo alzati dopo il più classico dei cenoni, ci siamo slanciati in avanti dandoci una forte spinta verso tutto ciò che verrà. 
Le feste sono un trampolino e ci permettono di ricaricare il più possibile noi stessi facendoci fare un pieno di affetti, sorprese e legami capaci di regalarci un anno di autonomia.
La cosa della quale ogni anno mi stupisco è che questa lista evolverà talmente tanto durante i prossimi mesi da sembrare un'altra al giungere del prossimo fine dicembre.
Pensandoci bene però, se non fosse così, che bisogno ci sarebbe di scriverne una ?



 E.R.