Ne parlavo giusto con Te



Ti è mai capitato di fantasticare sulla persona che ti passa avanti di corsa, dimenandosi con mille borse, o sul vecchietto che con lo sguardo perso nel vuoto sembra proiettare le immagini della sua giovinezza dai suoi occhi? Io l'ho fatto e lo faccio ancora. E quando nel farlo ascolto una canzone il viaggio continua e prende vita.



sabato 22 agosto 2015

> Roma Nostra




Me pare de rivive
lo sdegno della Banda,
malgrado in questa Roma
sia forte la condanna.

Elicotteri, du' rose,
manifesti e poi 'r Padrino.
De tutto è stato usato
sotto l'occhio cellerino.
Er funerale é segno
de 'na strada ahimè finita,
non serve per urlá
"La Mafia è ancora 'n vita!".
So 'n pischello e queste rime
non serviranno a tanto,
ma questo è er mezzo mio
pe condanná 'sto pianto.





E.R.


mercoledì 27 maggio 2015

> Na valigia nun é 'n trolley



'Na valigia pe partí, 
me dirai sarà essenziale,
non tanto da riempì,
ma pe'n motivo principale.

Dentro è piena de esperienza,
pure se non c'ha le rote.
Tu l'accumuli co pazienza
e 'n gran ber premio c'avrai in dote.

Niente soldi, né monete,
(quelli mai, ma che te pare!),
ma qualcosa che fa sete
e che l'altri fa ascoltare.

So racconti e tante storie,
che gli occhi sanno fa brillare,
non é detto che so gioie,
ma certo fanno emozionare.




E.R.



sabato 16 maggio 2015

> Una mela ar giorno




Che te devo di amò? 
M'hai lasciato senza fiato! 
Non pe'l core che me esplode, 
ma perché m'hai pugnalato. 

Io te amo e te sorrido, 
tu c'hai un volto biricchino. 
Tu de sotto me canzoni, 
co quer tipo un po' bambino. 

Quella gioia sur tuo volto
t'è calata tutt'un botto.
Uno sguardo m'è bastato, 
e lo sai che me so accorto. 

C'ho du mani indaffarate, 
ner pompa' forte sto core. 
Tu non sai che te succede, 
nun lo sa manco er dottore. 

Nun te vojo prenne in giro, 
io so qua te lo prometto, 
e so pronto a accantoná 
pure quarche ber difetto. 

Tu però, fatte a capì, 
pianta un po' de fa la scema, 
che so bono e che sopporto, 
ma dopo un po' sei fuori tema.



E.R.






giovedì 7 maggio 2015

> Giovedì pomeriggio






Perché non capisci che tutto ciò che desidero in questo momento è averti accanto? 
Mi viene da piangere e ho la voce spezzata anche nel caso in cui io mi sforzi di evitarti.
-"Basta singhiozzare!"- mi intimo da questo pomeriggio. 
Eppure come si fa a non essere amareggiati per quello che sta accadendo?
Improvvisamente la corda che cingeva i nostri corpi, già fra loro ben intrecciati, si è spezzata sonoramente.
Stiamo giocando una partita a scacchi, ma a perdere. 
Al posto del "matto in tre mosse" ci siamo io e te sempre di più con le spalle al muro.
Il desiderio di svegliarmi e assaggiarti come la migliore delle colazioni a letto cresce col passare del tempo. 
Sei un'idea e un desiderio fortissimo ai quali però l'onestà mi fa associare sempre di piú un mulino a vento che gira per conto suo.
Aspetto che il tempo faccia ricominciare a muovere anche la mia ruota, nel frattempo macino ricordi senza dimenticarne o scartarne nessuno.
In fondo perché dovrei dire bugie a me stesso?   



E.R.



domenica 19 aprile 2015

> Claudia e Andrea nient'altro



Musica consigliata: " Sugar - Maroon 5"



Claudia ed Andrea condividevano spazi e tempi fin da quando in seconda media un bigliettino, pieno di complimenti e timidezza, era stato scoperto tra le pagine di un libro fra la lezione di algebra e quella di storia.
In molti li criticavano per non essersi goduti i loro anni migliori, e altrettanti non riuscivano a comprendere a cosa quel "goduti" si potesse riferire.
Non erano perfetti protagonisti di un appassionante romanzo rosa, né erano parte integrante di un mondo fiabesco; nonostante questo, non giocavano mai a fare gli offesi.
Avevano conosciuto in questi anni molti innamorati.
Li vedevano perfetti, con un'intesa che sembrava inarrivabile.
Eppure in questo momento Claudia ed Andrea esistevano ancora, mentre delle altre coppie non c'era più traccia. Lavori diversi, stesse passioni, umori diversi, stessi odori.
Fra di loro non era esistito il Colpo di Fulmine, ma era stato costruito.




E.R.


domenica 15 marzo 2015

> Un pizzico di sale, QB.



Musica Consigliata: " Rino Gaetano - A mano a mano"


Una giornata così lunga non pensavo potesse esistere.
Sbattuta la portiera del portabagagli, non mi restava che velocizzare il passo e dirigermi senza esitazioni verso casa.
Vialetto, rampa di scale, ascensore.
Era rimasto a farmi compagnia in quella sera, un flusso inesauribile di sbadigli che mi cullava e poi si disperdeva ad ogni passo.
Tirando fuori un sempre più tintinnante mazzo di chiavi, mi accorsi che la luce del pianerottolo era rimasta accesa.
Non era stata però una dimenticanza.
Una valigia e la sua proprietaria riposavano proprio lì, una sopra l'altra, appoggiate nell'attesa alla porta di casa.
Il cuore si riempì.
Amavo pensare che era stato dedicato del tempo ad organizzare quella sorpresa, che ne aveva investito per arrivare fino a qui, e che nei giorni successivi avrei potuto goderne, condividendone anche del mio.
Quegli occhi stropicciati erano perfetti per perdersi, e lo era con gran sorpresa anche lei.








































E.R.