Ne parlavo giusto con Te



Ti è mai capitato di fantasticare sulla persona che ti passa avanti di corsa, dimenandosi con mille borse, o sul vecchietto che con lo sguardo perso nel vuoto sembra proiettare le immagini della sua giovinezza dai suoi occhi? Io l'ho fatto e lo faccio ancora. E quando nel farlo ascolto una canzone il viaggio continua e prende vita.



mercoledì 1 ottobre 2014

> Ti Amo o t'Ammazzo



Musica consigliata " Ti amo o ti ammazzo - J ax"


C'erano una volta una cicala e una formica. 
Era il periodo estivo e la cicala, dopo una settimana di festini e Spritz si ritrovò serena e spensierata a prendere il sole distesa sul muretto a secco vicino la casa della formica. Questa era tornata da circa una settimana dalla casa al mare dove fin da bambina passava le vacanze. Solita comitiva di amici, stessi locali e stesse emozioni serene ogni anno. Lei amava puntare ad un'euforia non smodata, quel poco più dello stretto indispensabile che la faceva ugualmente stare bene. Sdraiata sul muretto la cicala rivedeva sul suo smartphone le foto della vacanza, mentre taggava i nuovi amici, per rifar vivere loro le emozioni provate insieme. La formica invece dopo aver comprato un'agenda rossa in eco pelle nella cartoleria di zona, inizio' a programmare le cose da fare da lì in avanti per evitare di scordarsi tutti i suoi appuntamenti. Era un venerdì, e quel weekend passò davvero in fretta. 
Lunedì mattina però, per la prima volta nella fiaba, i nostri due personaggi furono accomunati da una stessa profonda sensazione. Capitò che infatti si svegliarono di soprassalto a causa di un rumore e si gettarono in strada per vedere cosa fosse quel trambusto. Erano i camion di una ditta del bosco oltre la collina, su di essi la scritta "traslochi" di un celeste acceso risaltava su un rosso scolorito. 
I due non fecero in tempo a guardarsi fra loro per trovare un gesto di intesa, che si presentò loro un bruco accompagnato da tutta la sua famiglia. Ora, per quanto non riuscirò a convincervi, vi dirò come la figlia del signor bruco, era una delle creature più belle che madre natura avesse mai creato. Occhi incantevoli, voce piacevole ed un corpo che regalava sensualità ad ogni movimento. 
Cicala e formica erano letteralmente persi della nuova vicina, e una volta passato il periodo di sbigottimento, a giornata ormai avviata, entrambi non riuscirono a staccare mai la testa dall'immagine che aveva dato un così forte slancio alla loro giornata. 
Sebbene i due fossero così diversi fra loro, risultavano singolarmente caratterizzati da aspetti realmente piacevoli ai quali nessuna persona avrebbe potuto davvero resistere. Loro erano consci di questa loro potenzialità e ciò li faceva sentire di poter essere ottimisti nel far colpo su di lei. 
Col passare del tempo si resero conto di aver davvero ragione, se la cicala le faceva apprezzare ogni lato della Notte, trasformandola nella vera e propria regina di ogni festa facendola invaghire del suo modo di ballare e dei suoi sguardi, la formica invece, non solo la prese per la gola, ma si rese una incessabile fonte di stimoli come viaggi, posti esotici, e chiacchierate fino a tardi che non potevano far altro che creare tra di loro un'intesa senza precedenti. 
Era la continua ricerca del modo di stupirla che li accomunava, questa non era nervosa e fornitrice d'ansia, ma unica e sola portatrice di un'inebriante dimostrazione d'amore. 
Come prevedibile anche se inaspettatamente qualcosa ruppe gli schemi, e così successe che in una sera d'inizio Marzo, entrambi furono invitati da lei per un'uscita. Non sapevano cosa volesse proporre, né che entrambi avessero ricevuto il medesimo invito; la cicala e la formica si incontrarono così nel piazzale della valle, alla semplice vista, come immaginabile, l'aria era diventata davvero pesante, questi non si odiavano, ma non potevano davvero capire come sarebbe potuta evolvere la situazione all'arrivo della loro amante. Ci fu silenzio. Poi il cielo si illuminò, venne aria di primavera, e dei brividi li attraversarono, e solo a quel punto, i loro occhi si aprirono come non mai. 
Una farfalla dai mille colori e le incredibili fantasie li attraversava sopra la testa sorridendo loro e volteggiando con una leggiadria che poteva essere riconducibile solo alla persona che fino a quel momento li aveva tanto amati. "Tutto questo é grazie a voi"- suggerì loro -"Ogni momento ha disegnato un'armonia sulle mie ali, rendendole uniche e invidiabili agli occhi di tutti!".
 C'era stupore sui loro volti, ma non solo, per la seconda volta nella nostra storia, entrambi avevano una stessa sensazione: i loro corpi erano semplici contenitori per un implacabile turbinio di emozioni contrastanti che spingevano per riportala a loro, anche se allo stesso tempo sapevano che non sarebbe mai stato possibile.






E.R.



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